In merito all’Assemblea tenutasi a Montesoffio il 30 settembre sulla gestione dei rifiuti e la nuova conduzione degli impianti, Cittadinanzattiva (CA), come già osservato in quel contesto, ribadisce la necessità di recuperare la mancata condivisione di quanto presentato con un’ampia platea di cittadini, promuovendo una nuova Assemblea atta a garantire una maggiore partecipazione, preceduta da una adeguata e capillare pubblicizzazione.
L’Associazione prende atto che si è finalmente arrivati ad una proposta organica di pianificazione della gestione dei rifiuti e di una nuova conduzione degli impianti a livello provinciale anche se tale proposta deve essere ancora recepita nel Piano definitivo di Ambito tuttora in fase di elaborazione da parte dell’ATA e poi di ratifica da parte della Regione. Al riguardo si sottolinea che rispetto alla bozza preliminare del Piano, sulla quale CA ha presentato motivate osservazioni, ci sono state modifiche sostanziali riconducibili sia alla durata della vita delle discariche di Ca’ Lucio e Ca’ Asprete che alla modalità di gestione delle stesse. Ci chiediamo, quindi, cosa abbia determinato tali cambiamenti sostanziali in così breve tempo e, senza nulla togliere all’impegno dei Sindaci di Urbino e Tavullia per anticipare la chiusura dei detti impianti, riteniamo che tale decisione sia essenzialmente legata alla loro insostenibilità economica visto il netto calo di Rifiuti Solidi Urbani (RSU) in essi conferiti.
Volendo poi entrare nel merito di quanto presentato, ci permettiamo di avanzare alcune riserve/osservazioni:
- Con la chiusura tra un anno e mezzo dell’impianto di Trattamento Meccanico Biologico (TMB) per il rifiuto indifferenziato a Ca’ Lucio, nella discarica saranno conferiti solo rifiuti speciali non pericolosi derivanti da attività produttive ed industriali e provenienti anche da fuori Regione, scelta che cambia completamente la connotazione dell’impianto e non rispetta la normativa presente nel Piano Regionale Rifiuti (il rifiuto speciale conferito nelle discariche pubbliche deve essere pari al 50% di quello solido urbano!). Considerata la tipologia di rifiuto, gestita oltretutto dal libero mercato attraverso imprese private benché autorizzate e controllate dalla Pubblica Amministrazione, seppure rassicurati in Assemblea sulle modalità di controllo, non sono state completamente fugate tutte le nostre preoccupazioni. Ci impegneremo quindi, ed invitiamo anche la nostra Amministrazione a farlo, a capire quali precauzioni possono e debbono essere prese perché il controllo vada oltre quello formale del codice CER con cui sono identificati per il conferimento in discarica.
- Considerati i notevoli costi ipotizzati per la costruzione dell’impianto di TMB a Ca’ Asprete e del digestore anaerobico tra le Province di PU ed Ancona (42.000.000 di Euro complessivamente!) e quelli legati alla revisione del piano di accantonamento per il post mortem delle due discariche, nonostante le rassicurazioni avute in Assemblea sulle tariffe bloccate per i prossimi 2 anni, siamo comunque preoccupati dalla sostenibilità economica di tutto il piano che richiederebbe per essere valutato correttamente chiarimenti più approfonditi.
- In riferimento, infine, al nuovo piano di raccolta dei rifiuti che prevede il porta a porta per il solo rifiuto indifferenziato, anche se ci auguriamo funzioni, permangono tuttavia i nostri dubbi al riguardo. Inoltre, visti i deludenti risultati conseguiti dal 2008 ad oggi sia riguardo alla percentuale di raccolta differenziata che alla qualità del servizio (carenze più volte denunciate da CA!), risollecitiamo l’Amministrazione a: stipulare finalmente un contratto di servizio con Marche Multiservizi in cui siano ben precisati i tempi di attuazione del piano ed i risultati attesi nonché gli standard quali quantitativi del servizio; provvedere alla elaborazione della carta della qualità dei servizi la cui mancanza rappresenta una grave inosservanza delle normative vigenti.