Comunicato stampa Ancona, 25 novembre 2016
Rifiuti sempre più cari in Italia: nelle Marche tariffe più basse della media nazionale, ma seconda Regione per incremento tariffario (+5,1% rispetto al 2015).
La metà dei rifiuti finisce in discarica.
I nuovi dati dell’Osservatorio Prezzi e Tariffe di Cittadinanzattiva
Cresce ancora la tassa sui rifiuti nel nostro Paese: nel corso del 2016, una famiglia media italiana ha pagato 297 euro (+0,4% rispetto al 2014). Nelle Marche spesa al di sotto della media nazionale: 241 euro per nucleo familiare, con un incremento però del 5,1% rispetto al 2015. Pesaro la provincia marchigiana più cara con una TARI di 268 euro a famiglia, a Macerata si scende a 207 euro.
In Regione nel 2014 si è arrivati al 57,6% di raccolta differenziata, rispetto al 45,2% della media nazionale, ma la metà dei rifiuti vengono smaltiti in discarica.
E’ questo il quadro che emerge dalla annuale rilevazione dell’Osservatorio prezzi e tariffe di Cittadinanzattiva che per il nono anno consecutivo ha realizzato un’indagine sui costi sostenuti dai cittadini per lo smaltimento dei rifiuti in tutti i capoluoghi di provincia, prendendo come riferimento nel 2016 una famiglia tipo composta da 3 persone, con un reddito lordo complessivo di 44.200 euro ed una casa di proprietà di 100 metri quadri. Il Dossier è disponibile sul sito internet www.cittadinanzattiva.it.
La Campania è la regione più cara (427 euro annui), il Trentino Alto Adige quella più economica (193 euro). L’incremento maggiore invece in Molise (+10,9%), in particolare a Isernia dove la tariffa per lo smaltimento dei rifiuti è salita a 202 euro rispetto ai 156 del 2015 (29,4%).
Confrontando i singoli capoluoghi di provincia, Belluno si rileva la città più economica (149 euro all’anno), Reggio Calabria la più costosa (579 euro).
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